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che menavano la vita in mezzo a’ monelli, pensando che quelli pure erano loro fratelli. Zola è condotto dall’amore della scienza e dell’arte, e l’amore è intrepido, come dice Federigo Borromeo; l’amore vince il disgusto. Andava colá col suo bravo taccuino alle mani e notava tutto; raccoglieva un vasto materiale, da cui sono usciti molti romanzi.

Or dunque, cos’è questa societá, studiata con tanto amore da Zola, cosa è quest’ambiente in mezzo a cui vive Gervasia? Questa societá non ha le due piú alte gioie dello spirito umano, non ha né azzurro di cielo, né verde de’ campi; non ci è Dio e non ci è natura. Ci fosse almeno la patria! Sentite uno dire: — Che importa a noi chi sia imperatore o re? tanto, la nostra vita è sempre quella! — .

Non ci è Dio, non c’è natura, non c’è patria. Non è che non facciano le loro scampagnate; ma escono da’ covili nativi e vanno a chiudersi in altri covili che si chiamano taverne, dove gozzovigliano. Nessuno di loro ha sentita la bellezza di un fiore, nessuno ha guardato pensoso verso il cielo. Vanno in chiesa, dicono le preghiere, nei banchetti cantano inni patriottici; ma sono cose abituali, forme vuote che non contengono alcun’idea.

Leggete la prima comunione di Naná. Le idee sono: chi veste meglio, guardare ed essere guardato, come compariva il prete, chi faceva miglior figura. E questo non è solo colá. Guardiamo le nostre idee quando si va a messa e vedremo che molti fanno un po’ la comunione alla Naná. (ilaritá)

No, non ci è Dio, non ci è natura, non ci è patria: ci è almeno il senso morale? Sicuro; ci sono «les principes». Ma ci sono due leggi distruttive di tutti i principii nel cuore umano, l’abitudine e l’esempio.

Quando in un quartiere tutti fanno a un modo, dico: — Perché non farò io il simile? — . E quando, vinta la resistenza, una cosa si fa per la prima, la seconda e la terza volta, nasce l’abitudine: quello che prima era scandalo diviene cosa abituale: ridete voi e ridono tutti. Questa è la corruzione di un popolo. Finché rimane la voce potente del senso morale offeso, quella non è corruzione; ma quando succede l’indifferenza e