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Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/287

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zola e l’«assommoir» 28i


voi stringete la mano a persone dispregevoli, avete la corruzione e la corruzione diventa natura. (bravissimo)

Dunque, il senso morale è ottuso: appena lo sentite in qualche animo non ancora corrotto; ma aspettate e vedrete che l’ambiente finirá per assorbire anche quello.

Almeno c’è in questa gente un’opinione di cui abbiano rispetto, di guisa che, se da una cosa immorale non si astengano per sentimento, se ne astengano per non fare, come si dice fra noi, una cattiva figura?

Siamo a Parigi. Ci erano classi che incutevano rispetto ed erano un freno. Nobiltá, clero, borghesia, cosa sono oggi per loro? La nobiltá l’hanno vista oltraggiata in tutti i libri ed è segno del loro disprezzo. Uno loda la bravura di un nobile e l’altro risponde: — Si, una bravura, «quoique noble»— . Il prete è bottega; il borghese è un essere che invidiano e disprezzano ad un tempo, perché mena una vita beata e non lavora. Per essi il lavoro è il lavoro loro manuale: non concepiscono il lavoro della mente. E quando si pigliano spasso di qualcuno, dicono: — Voi fate il borghese — . Dunque, non c’è il rispetto, che venga da altre classi, non ci è il rispetto fra loro: il punto d’onore, ultimo freno rimasto all’umanitá, è anche scomparso.

E che cosa sono Dio, natura, patria, moralitá, onore? Sono l’umanitá, ciò che fa uomo l’uomo. Che cosa resta a quella gente? La pura animalitá. Hanno non volontá, ma appetiti, non intelligenza, ma istinti; non hanno forza di scegliere, di dominarsi: operano fatalmente per moti improvvisi, immediati, come fanno le bestie; non possono avere in sé la forza della rigenerazione, perché manca loro una volontá che stia al disopra di quegli appetiti e che riesca a dominarli e indirizzarli al bene.

Voi mi direte: — Dunque, che fine ha questo racconto di Zola? — . Il fine è questo: gittata Gervasia in quest’ambiente, vi resterá assorbita. Io però non sono assoluto come Zola. Non credo all’onnipotenza dell’ambiente. Datemi una forte personalitá e saprá lottare con quello. Ma Gervasia ha istinti, non ha qualitá. L’istinto, solo allora che sia educato e fortificato da buoni esempli e fiorisca in mezzo ad un buono ambiente, è qua-