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306 saggi critici


io le vedo, mi salta il pensiero di «rubarmi la criata», me l’afferro tra le braccia, che pareva una piuma, e scappo, e me ne vo dietro certi scogli. Poi mi ritirai al forno, e mi posi a dormire sopra una tavola. Stava facendo un sonno saporitissimo, quando mi sento rompere le ossa: apro gli occhi e vedo la signora che con una pala del forno mi menava forte, ed io strillavo più forte per farle capire che mi facea male assai... — . Sapete chi è Bellantonio? È più di Poerio, che fu condannato a ventiquattro anni, e Bellantonio all’ergastolo.

Ecco ora un tratto finissimo:

Giorni fa gli capitarono fra mani non so come le lettere di Annibal Caro: ed egli dopo di aver letto un pezzo, venne da me, e mostrandomi il libro, ed a stenti compitando la parola «conciossiacosacché»; mi dimandò: — Che significa questa santa diavola di parola? — . Io non sapendo che rispondergli per farglielo capire, me ne uscii pel rotto della cuffia: — È una cosa simile al tuo santo diavolo — .

Queste memorie non parlano quasi di altro che di carceri e di carcerati. Sono i ricordi del prigioniero. C’è la Vicaria, e Santa Maria Apparente, e San Francesco, e Santo Stefano. E sarebbe insopportabile, se il prigioniero non avesse questa divina libertá dello spirito, che ci sforza e ci tira e ci distrae appresso a lui, e talora ci fa dimenticare le pene, e talora anche ci rallegra. Questo Bellantonio è un capolavoro di brio comico; e si fa voler bene; e Settembrini conchiude: «Povero Francesco! quanta pena mi fa a vederlo nell’ergastolo».

Le narrazioni e i dialoghi sono cose vive come i ritratti Ridotto con soli politici, racconta la loro vita quotidiana con lepore e con brio. Leggete quella parte che comincia: «L’ergastolo è la casa dei sogni». Con acutezza è notata l’influenza di quella vita ergastolana sui costumi e sui caratteri. Nasce una specie di uomo nuovo, l’ergastolano. E la novitá gli è come un solletico all’ immaginazione, lo rallegra nella pena.

Si ricomincia parlare, passeggiare (passeggiare mo’, si passeggia come il leone nella gabbia, si danno sei o sette passi e si dá la volta)...