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il darwinismo nell’arte 325


diviene sensazione, la volontá diviene appetito, l’intelligenza un istinto; il turpe perde senso e vergogna come nell’animale; e virtú è quistione di temperamento; il genio è allucinazione vicina alla follia. (applausi)

Avevamo l’umanismo; oggi abbiamo l’animalismo nella sua esagerazione. È chiaro che in questo nuovo ambiente c’è qualcosa di basso e di corrotto, che vuol essere purificato. E ciò avverrá, ove il nostro spirito sia disposto a guardare l’uomo meno nelle somiglianze giá assorbite, e piú nelle sue differenze, che gli danno il dritto di dire: — Sono un uomo e non un animale — .

Questo pensiero mi fa pullulare nel capo una nuova materia, che vado elaborando e che contiene il programma e la promessa di una nuova conferenza.

[Conferenza tenuta a Roma l’ii marzo i883, e a Napoli al Circolo Filologico il 30 marzo.)