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324 saggi critici


Ma, signori, io non prescrivo, descrivo. E, se debbo dire proprio il mio pensiero, quest’arte è piú un presagio che un fatto.

Egli è che quest’arte è ancora nel suo stato di gestazione e di esagerazione, come il darwinismo è ancora nel suo stato di transizione e di reazione.

Hegel, per combattere lo scetticismo, edificò la filosofia dell’assoluto, e per provare che quello che la natura fa e quello che l’uomo sa, è uno, pose un po’ dell’uomo nella natura, umanizzò la natura.

Darwin, volendo provare la discendenza dell’uomo dalle specie inferiori, per necessitá di tesi era tirato ad esagerar le somiglianze e ad attenuare le differenze. Cosí può dire come conclusione del libro: l’uomo porta nella sua impalcatura la confessione della sua animalità. Con quanta finezza cerca di riempire l’intervallo inesplorato che separa l’uomo dalla scimmia! E come s’industria a trovare nelle specie inferiori gl’inizii embrionali delle differenze umane, l’intelligenza, la socievolezza, e fino le differenze meno riducibili, fino la facoltá dell’astrazione e la facoltá del linguaggio! Ora l’influenza di una dottrina non è nelle sue idee, ma nella sua tendenza. E non è a meravigliare che oggi nell’uomo si guardi troppo l’animale.

Il fine della vita umana si cerca nel fine della vita animale, conservare e godere la vita. E come mezzo a raggiungere quel fine è la forza nella lotta per l’esistenza, il diritto della forza è consacrato come mezzo legittimo, e la guerra e la conquista e la schiavitú e l’oppressione delle razze inferiori sono considerate come frutto di leggi naturali, e non generano piú nel cuore degli uomini avversione e protesta. E perché la vita è conseguenza fatale dell’organismo, non c’è libertá, non c’è imputabilitá: tutti siamo uguali innanzi alla natura: non c’è lode e non c’è biasimo. Dottrine simili io le ho viste sempre affacciarsi nei tempi della decadenza, quando, perduti tutti i piú cari ideali, non rimane nell’uomo che l’animale. Non senza inquietudine sento oggi ripetere: il fine della vita è godere la vita.

Una tendenza simile si rivela nell’arte. L’uomo v’è rappresentato principalmente nella sua animalitá; il sentimento