Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/382

Da Wikisource.
376 saggi critici


li fa l’uomo e non la scienza, e debole appunto, vi è la pianta uomo. La vera scienza è attiva, ed entra in tutti gli organismi, e gl’illumina e li trasforma sotto la sua azione perseverante. Non è scienza codesta, che produce idee sciolte come atomi, senza forza di coesione, ed ha per sua arma di guerra non organismi opposti a organismi, ma ironia e caricatura; sicché talora avviene che organismi vecchi rimasi intatti li colgono in mezzo a quel risolino, e si chiudono sopra di loro e li ricoprono. Perché quello resta che è organizzato, e organismi battezzati per morti hanno sempre maggior forza che idee vaganti e ironiche, piovute di qua e di lá, miscuglio inconsistente di vecchio e di nuovo, mutabili ne’ cervelli secondo il successo e la moda. Or questa scienza non fa miracoli, e non fa neppure il miracolo di avviare alla vera scienza, a’ seri e sodi studi, perché, ove le forze morali son fiacche, fiacco è 1’ intelletto e opera iaccamente. Pensiamo dunque o Signori, se vogliamo che la scienza faccia miracoli, pensiamo a formare l’uomo, perché, dove dietro allo scienziato manca l’uomo, spunta il retore. E poiché oggi tutto è scienza, consideriamo che nella vita ci è anche il pensiero, un pensiero latente, formazione lenta de’ secoli, che riproduce e trasmette sé stesso nelle generazioni, mescolato co’ succhi generativi. La vita si rinnova nell’alto, e questo pensiero scava il suo letto piú profondo, si abbarbica ne’ cervelli come quercia nel suolo, e non si move piú, rimane incastrato, stagnante, passivo, rimane la mano morta della vita. Che fará la vostra scienza? Se gli sovrapponete il vostro pensiero, e gli fate forza, reagisce, e lo gitta da sé come un peso incomodo. Se gli date la libertá e gli dite : — Muoviti, cammina — , non ha la forza di usarne, e camminerá contro di voi, e s’ involgerá piú stretto in sé stesso. E se gli date l’istruzione, se gli spezzate il pane della scienza, come oggi si dice, risponderá come ho inteso io: — Lasciatemi la mia ignoranza, poiché mi lasciate la mia miseria — . I rimedii mutano secondo la moda. Una volta si credeva alla forza; oggi si crede all’istruzione. Vogliamo noi sanare la societá, rigenerare la vita, assimilare le membra? Istruzione. Leggere, scrivere, far di conti, un po’ di etica e di galateo, un po’ di catechismo, sia anche il vostro catechismo, il colpo...

48. — Il principio del realismo. — Il testo della «Nuova Antologia» (gennaio i876) presenta, rispetto al volume, varianti minime; p. i95 r. 5 «manca la conoscenza», R «ti manca la conoscenza ». P. 203 rr. i0-ii: «Né, fatta una nuova scoperta, cade tutto intero l’edificio, come dell’ idealismo», R « Né,-fatta... come nell’ idealismo». P. 204 rr. 30-31: «può seguire il pensiero fino nelle piú alte regioni», R «può seguire il pensiero fino nelle sue piu alte regioni».