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UN DRAMMA CLAUSTRALE


Il benemerito Palermo ha pubblicato nel i860 due volumi col titolo: Manoscritti palatini ordinati ed esposti. E chi vede la copia e l’importanza di quei manoscritti, non può esser contento che rimangano ancora inediti. Sono ricchezze che l’Italia ha obbligato di trar fuori delle cave e mettere in circolazione.

Gli elenchi del Palermo sono accompagnati con lunghi estratti e giudiziose osservazioni: il che, se non basta a porgere un criterio letterario di quegli scritti, può almeno dare sicura notizia del loro concetto e della loro tendenza. Sicché quella pubblicazione non è stata in tutto sterile per la storia della nostra letteratura.

I tedeschi, che mettono in questi studii una grande serietá, fecero molto caso della raccolta del Palermo, e vi attinsero preziose notizie, dolenti che dovessero star contenti a quegli estratti e non avessero innanzi le intere opere. E come si suol fare colá, quando si vuol scrivere di queste cose, alcuni non hanno dubitato di venire di proposito a Firenze, seppellirsi nella Biblioteca nazionale e consultarvi quei manoscritti. Cosi fecero Ebert e Klein.

E fermarono l’attenzione sopra una rappresentazione, intitolata: D’uno monaco che andò a servizio di Dio. Parve loro, in tanta varietá di misteri, un individuo «sui generis», di cui nessuna letteratura aveva esempio, e lo battezzarono «Klosterspiel», rappresentazione o dramma claustrale, perchè attori