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54 saggi critici


                                    E se lor punto il naso mai si tocca,
Sempre per caritá ne fan vendetta:
Gente superba, sconoscente e sciocca,
Che mostran sempre agli altri la via stretta,
E se credessin fare un grande acquisto.
Un’altra volta ucciderebbon Cristo.
     Nel Vangelo di loro è dato indizio,
Dicendo: Guai a voi che circondate
La terra e il mare sol per fare un vizio,
Acciò che quando è fatto noi facciate:
Di noi piú degni d’eterno supplizio,
Uomini avari e pien d’ogni empietate;
Ché lor par proprio ire in paradiso.
Quando hanno il figlio dal padre diviso.
     Chi invola dieci fiorini, è impiccato,
E un figliuol che costa piú di cento,
Nulla ne va, s’egli è altrui rubato.
E tu, poltron, come hai tu ardimento
Di far tal cosa, tristo isciagurato?
Vanne pur lá: tu farai ancora stento.
Tu credi stare in agio e fuor d’affanno.
Vedrai che pentolin, passato l’anno.
     Credi tu sempre in quella voglia stare
Senza esser dal proposito mutato?
E se gli avvien che non possa durare,
Frate riesci sarai poi chiamato:
Tu se’ qui uso a ben bere e mangiare,
E vestir bene e stare bene agiato,
E spesso, dove vuoi andar, si stenta:
Si che fa’ in modo che poi non ti penta.
               
                                         
                         

Il Figliuolo

               
                                         
                                    Di quel che è pieno il cuor, la lingua spande,
O caro nonno mio; ma siate certo
Ch’io non vo drieto a agio né a vivande,
Ma voglio andar nell’eterno al deserto,
Ove si fa la penitenza grande:
E questi ancor che qui stanno al coperto,