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un dramma claustrale | 65 |
E buon per te se farai il mio consiglio. Orsú, andianne, e non far qui dimoro, Ché forse questa fía tal penitenzia. Che Iddio per te muterá sua sentenzia. |
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Il Monaco |
credendo fosse il compare, dice: |
Ben venga il nonno mio che sempre mai Cerca mia pace e mio bene sturbare: E se Iddio vuol ch’io abbi eterni guai, Non vo’ per questo l’anima mutare. |
Il Diavolo per impaurirlo gli si fa incontro per pigliarlo; il Monaco lo conosce e dice |
Va via, demon, che tu non mi corrai. Che si ben mi sapevi lusingare: Dio ti confonda e da te mi difenda, E fogliati il poter che non mi offenda. |
Il Monaco si faccia piú volte il segno della croce e dica: «Ave Maria, Intra verbum charo factum est», e altre orazioni, e il Demonio con atto spaventevole scoprendosi si fugga via: potrebbesi far qualche scoppietto 0 baleno di fuoco o altro che figurasse lo spavento diabolico. |
Il Santo Padre |
avendo finito di orare secretamente, dice: |
O Gesú santo, umile t’addimando Misericordia pel tuo servidore. Deh! non gli dar della tua cittá bando. Vedi che t’ama con molto fervore. Gesú, un poco or ti ricorda, quando Morir volesti per lo nostro amore. Deh! fa, Gesú, per tua grazia infinita, Che scritto sia nel libro della vita. |
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L’Angiolo |
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O tu che picchi sulla nostra porta Tal che fin drento il tuo romor si stende, |
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