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66 | saggi critici |
E se la tua intelligenza corta De’ giudizi di Dio poco comprende, Non ti doler, ma questo ti conforta, Che il sommo Dio che ciò che vuole intende Novellamente ci ha manifestato Che il tuo buon servo debb’esser salvato. |
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Il Santo Padre |
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Gloria patri et fílio e spirito santo Innanzi e ora e sempre, alto Signore, Che sei inverso me benigno tanto Che non che altro hai pietá al mio dolore, E posto hai fine al mio acerbo pianto, E consolato m’hai l’afflitto core. E che poss’io per tante grazie darti Se non per tutt’i secoli laudarti? O luce eterna somma inaccessibile, Che fin quaggiú ti degni di risplendere. Sicché or quasi n’è stato visibile Quel che non puote ingegno alcun comprendere, E se or l’alma mia cieca e sensibile Piú che a lei non conviensi ha cerco intendere, Benigna volgi a sua oscuritate I raggi sol della tua gran pietate. O cuor che dal profondo del dolore Salito sei al sommo d’allegrezza: O mente oscura e non vota d’errore, Or chiara e lieta e piena di dolcezza, Cosi come voi deste giá di fuore Nel viso i segni di vostra tristezza, Cosi della letizia segno date, E questo ch’io tant’amo, consolate. |
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Si leva dall’orazione e torna al luogo usato, e dice al monaco |
Rallegrati, figliuol, che l’alto Iddio M’ha oggi mostra la tua salvazione: Però ti cresca in servirlo il disio, E sii fervente nelle opere buone, |