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74 saggi critici


Nondimeno cosí com’è questa rappresentazione claustrale è di non piccolo interesse nella storia della letteratura. Il gran problema al Medio evo è l’arte della santificazione, il modo di salvarsi l’anima: di che è uscita la Divina Commedia. Questo problema eterno della scienza e dell’arte, che con linguaggio moderno si direbbe dell’umana destinazione, è la base di questa rappresentazione. A prima vista il senso del dramma pare che sia: — Fa il bene e non cercare il destinato — . Ma il destinato è il centro dell’azione e dello sviluppo, è la gran quistione del dramma: il giovane sará dannato o salvato? La soluzione comune a tutta quell’epoca era questa, che la miglior via di salvazione era contrastare alla carne, fuggire il mondo, orare e contemplare. Ebbene, facendo cosí, il giovane ò dannato. Qui è l’interessante e il nuovo del concetto. La mistica del Medio evo è oltrepassata; non è solo la carne assorbita dallo spirito, ma è lo spirito assorbito da Dio.

Come storia de’ concetti umani nei loro cammino scientifico e artistico, questo dramma non è dunque senza importanza; né io ho fatto opera vana pubblicandolo.

Questo concetto veramente claustrale ed ultra spiritualista della santificazione può produrre una lauda, non può produrre un dramma. Il dramma c’è, ed è la battaglia prima tra il senso e la ragione, poi tra la ragione e Dio. Ma la prima battaglia è cessata, e il dramma comincia quando «la ragion vince, e il senso è vinto», vale a dire comincia il dramma quando è giá finito; il sipario s’alza quando dee giá calare. La seconda battaglia è tra la ragione e Dio: la ragione è il demonio tentatore sotto aspetto del compare, che con argomenti umani assale il giovane. Ma la battaglia rimane esterna e a parole; non penetra nella coscienza del giovane. Perciò il dramma riesce esterno e simbolico; l’anima tranquilla e monotona vi è estranea. Mettete la battaglia nell’anima, dividetela, straziatela, e avrete il carattere, la passione, la vera collisione interna, senza di cui non è dramma. Allora il terreno insegue il santo e si fa valere sino nel chiostro e nel deserto; lo spirito si pone di rincontro a Dio nella sua libertá e personalitá; nasce