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20 saggio critico sul petrarca


il più o il meno vivo, c’è il vivo o il morto; ci è il poeta e c’è il non poeta, il cervello eunuco.

L’indeterminato, il confuso, l’abbozzato, lo scarno, l’aftettato, l’esagerato, il concettoso, rallegorico, l’astratto, il generale, il particolare, tutto questo non è forma; è il contrario della forma, è l’informe e il deforme, è l’impotenza; e rivela velleitá, non volontá di produzione. Sotto questo rispetto, l’essenza dell’arte non è l’ideale né il bello, ma il vivente, la forma; anche il brutto appartiene all’arte come alla natura; anche il brutto è vivente: fuori del regno dell’arte si trova solo l’informe e il deforme. La Taide di Malebolge è piú viva e piú poetica di Beatrice, quando è pura allegoria e risponde a combinazioni astratte. Il bello! Ditemi dunque se ci è cosa alcuna sí bella come Jago, forma uscita dal piú profondo della vita reale, cosí piena, cosí concreta, cosí in tutte le sue parti, in tutte le sue gradazioni finita, una delle piú belle creature dèi mondo poetico. Ma quando ci lanciamo a gonfie vele in una regione anteriore alla forma, a forza di bisticciare sull’idea, sul concetto, sul bello reale, morale, intellettuale, confondendo il vero filosofico e morale col vero estetico, e snaturando le impressioni, noi chiamiamo brutto una gran parte del mondo poetico, e gli diamo il passaporto unicamente come contrasto, antagonismo, rilievo del bello; e accettiamo Mefistofele come rilievo di Faust, e Jago come rilievo di Otello. Cosi la buona gente credeva in illo tempore che gli astri stanno li per tenere la candela alla terra.

Se nel vestibolo dell’arte volete una statua, metteteci la forma, e in quella mirate e studiate, da quella sia il principio. Innanzi alla forma ci sta quello che era innanzi alla creazione: il caos. Certo, il caos è qualche cosa di rispettabile, e la sua storia è molto interessante: la scienza non ha detto l’ultima parola su questo mondo anteriore di elementi in fermentazione. Anche l’arte ha il suo mondo anteriore; anche l’arte ha la sua geologia, nata pur ieri e appena abbozzata, scienza sui generis, che non è critica, né estetica. Apparisce l’estetica quando apparisce la forma, nella quale Quel mondo è calato, fuso, dimen-