Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/264

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258 nota


correggere l’errore del D. S.; e cosí a p. i65, rr. 2-3: ponendo questa canzone in risguardo con la seguente; G: ponendo questa canzone in risguardo con la 4). P. i64, rr. 26-27: Il poeta pone in rassegna certi tempi; Cr, Co, T: Il poeta passa in rassegna certi tempi. P. i64-i65, rr. ultima e prima: e le tre eccellenze del viso di Laura; Co, T: e le «tre eccellenzie» del viso di Laura. P. i68, r. 20: quella disperazione è come rattiepidita; Co, T: quella disperazione è come rattepidita; Ms, P, S: quella disperazione è come rattepiedita. P. i70, rr. 2-3: «oh pietá!»; Ms, G: «oh pietá!». P. i70, r. 33: negli stessi pensieri, che fluttuano mescolati; Cr, Co, T, G: negli stessi pensieri, che fluttuarono mescolati.

Cap. IX. Morte di Laura. P. i77, rr. 4-5: Questa fu la prima impressione del suo dolore: riafferrare un mondo, che è sparito per sempre; S: Questo fu la prima impressione del suo dolore, riafferrare un mondo, che è sparito per sempre; R, P: Questa fu la prima impressione del suo dolore, questo riafferrare un mondo, che è sparito per sempre. P. i77, rr. 7-8: con un verbo di tempo passato; R, P, S: con un verso di tempo passato. P. i77, r. 8: con un «oimè»; Co, G: con «oimè». P. i77, rr. ii-i2: Quando pensiamo al defunto; Cr, Co, T, G: Quando pensiamo a un defunto. P. i77, r. 22: Le crespe chiome d’or puro lucente; P, S: Le fresche chiome d’or puro lucente. P. i77, r. 23: E ’l lampeggiar dell’angelico viso; Edd.: E ’l lampeggiar dell’angelico riso. P. i77, rr. 26-27: e quel «viso angelico»; Cr, Co, T, G: e quel «riso angelico». P. i77, r. 34: In gran fortuna e disarmato legno; Edd.: In gran fortuna e ’n disarmato legno. P. i78, r. i: Or sia qui fine all’amoroso canto; Edd.: Or sia qui fine al mio amoroso canto. P. i78, r. 3: E la cetera mia rivolta è in pianto; Edd.: E la cetera mia rivolta in pianto. P. i78, r. 32: Di riveder cui non veder fu meglio (come R e Edd.); P, S: Di riveder cui non veder fia il meglio. P. i80, r. i2: si ostina su quelle forme con un tristo; Cr, Co, T: si ostina su quelle forme con un triste. P. i8i, r. 27: che non ne abbiano provata la puntura; Co, T, G: che non ne abbiano provata puntura. P. i8i, r. 34: Tali sono i sonetti CXCI e CXCII (come in R); P, S: Tali sono i sonetti i94 e i9i (e T e G avvertono dell’errore). P. i82, r. i7: se la senta giá addosso prima; R, P: se la senta giá addosso prima che lo prenda. P. i82, rr. 24-28: R dava questa lezione: «e si accusa e si chiama stolto e cieco (son. LVII) innanzi le circostanze. Ma innanzi agli occhi m’era posto un velo