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viii - il «canzoniere» 267


il principio di tutta una letteratura, ne fu la fine. Il suo mondo, cosí perfetto al di fuori, è al di dentro scisso e fiacco: è contemplazione d’artista, non piú fede e sentimento. Questa dissonanza tra una forma cosi finita e armonica e un contenuto cosí debole e contradditorio ha la sua espressione ne’ sentimenti che prevalgono a’ tempi di transizione: la malinconia, la tenerezza, la delicatezza, il molle e voluttuoso fantasticare. E l’illustre malato, abbandonato a’ flutti di questo doppio mondo, di un mondo che se ne va e di un mondo che se ne viene, e che con tanta dolcezza e grazia rappresenta una contraddizione a scioglier la quale gli manca la coscienza e la forza, è Petrarca.