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xv - machiavelli 97


cia senza pensarvi». — Il confessore sa perfettamente che madre è questa. — «...È... una bestia — dice — e sarammi un grande aiuto a condurla [Lucrezia] alle mie voglie».—

Il carattere piú interessante è fra Timoteo, precursore di Tartufo: meno artificiato, anzi tutto naturale. Fa bottega della chiesa, della Madonna, del purgatorio. Ma gli uomini non ci credono piú, e la bottega rende poco. E lui aguzza l’ingegno. Se la prende co’ frati, che non sanno mantenere la riputazione all’immagine miracolosa della Madonna:


Io dissi mattutino, lessi una Vita de’ santi padri, andai in chiesa, ed accesi una lampana ch’era spenta, mutai il velo ad una Madonna che fa miracoli. Quante volte ho io detto a questi frati che la tengano pulita? E si maravigliano poi se la divozione manca... Oh quanto poco cervello è in questi miei frati!


Il suo primo ingresso sulla scena è pieno di significato: còlto sul fatto in un dialogo con una sua penitente: pittura di costumi profonda nella sua semplicitá. Sta spesso in chiesa, perché «in chiesa vale piú la sua mercanzia». È di mediocre levatura, buono a uccellar donne:


... Madonna Lucrezia è savia e buona. Ma io la giungerò in su la bontá, e tutte le donne hanno poco cervello; e come n’ è una che sappia dire due parole, e’ se ne predica; perché in terra di ciechi chi ha un occhio è signore.


Conosce bene i suoi polli:


Le piú caritative persone che sieno son le donne, e le piú fastidiose. Chi le scaccia, fugge i fastidi e l’utile; chi le intrattiene, ha l’utile e i fastidi insieme. Ed è il vero che non è il mele senza le mosche.


Biascica paternostri e avemarie, e usa i modi e il linguaggio del mestiere con la facilitá indifferente e meccanica dell’abitudine. A Ligurio, che. promettendo larga limosina, lo richiede che procuri un aborto, risponde: — «Sia col nome di Dio, facciasi ciò che volete, e per Dio e per caritá sia fatta ogni cosa... Dsatemi...


F. de Sanctis, Storia della letteratura italiana - ii.

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