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xviii - marino | 189 |
quando a ferir si va bocca con bocca,... son veri baci, ove con giuste voglie tanto si dona altrui quanto si toglie. Baci pur bocca curiosa e scaltra o seno o fronte o mano: unqua non fia che parte alcuna in bella donna baci, che baciatrice sia, se non la bocca, ove l’un’alma e l’altra corre e si bacia anch’ella, e con vivaci spiriti pellegrini dá vita al bel tesoro de’ bacianti rubini: sicché parlan tra loro quegli animati e spiritosi baci gran cose in picciol suono... Tal gioia amando prova, anzi tal vita alma con alma unita: e son come d’amor baci baciati gl’incontri di due cori amanti amati. |
Poesia splendida, dove lo spirito è cosi raffinato ne’ suoi concetti, com’ è la sensuale immaginazione ne’ suoi colori. Non è la vita in atto; è vita lirica, narrata, descritta, sentenziata. Anche Corisca e il satiro si esprimono sentenziando, anche il coro. Uno spirito sottile trova i piú ingegnosi rapporti, che l’immaginazione condensa in versi felicissimi. E poiché si tratta di baci, ecco una sentenza di Amarilli:
Bocca baciata a forza, se ’l bacio sputa, ogni vergogna ammorza. |
La soverchia facilitá rompe ogni misura. Ciascuna situazione diviene un tema astratto, sul quale l’immaginazione intesse i piú preziosi ricami. I discorsi, dialoghi o monologhi, sono vere canzoni, dove riccamente è sviluppato qualche sentimento, divenuto un’astrazione dello spirito. La canzone spesso si sveste la maestá e solennitá petrarchesca, e, divenuta elegiaca e idillica anche nella sua esterioritá, ti si presenta innanzi spezzata in sé, intramessa di versetti e di rime, in brevi periodetti, tutta vezzi