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226 storia della letteratura italiana


tardi una nuova critica e una nuova letteratura. La sua filosofía è la condanna piú esplicita delle sue forme e de’ suoi pregiudizi letterari.

Non vo’ giá analizzare il suo sistema filosofico: ché non fo storia di filosofia. Ma debbo notare le idee e le tendenze, che ebbero una decisa influenza sul progresso umano.

Ne’ suoi primi scritti, tutti in latino, si vede il giovane a cui si apre tutto il mondo della cognizione, e cerca riassumerlo, costruire l’albero enciclopedico. Raimondo Lullo avea giá tentata questa sintesi, come aiuto della memoria. Bruno rifá il suo lavoro, stabilisce categorie e distinzioni, note mnemoniche o idee generali intorno a cui si aggruppino i particolari, come «cielo», «albero», «selva». Queste note le chiama «suggelli», a cui è aggiunto «sigillus sigillorum» cioè le idee prime, da cui discendono le altre. Il suo entusiasmo per quest’«architettura lulliana», titolo di un suo scritto, è tale, che la chiama «arte delle arti», perché vi si trova «quidquid per logicam, metaphysicam, cabalam, naturalem magiam, artes magnas atque breves theoretice inquiritur». Bruno non avea attinto che il meccanismo della scienza, perché queste categorie o distribuzioni per capi e per materia sono distinzioni formali e arbitrarie, e rassomigliano un dizionario fatto per categorie a soccorso della memoria. Il volgo ci dá molta importanza e crede, imparando quelle categorie, di avere imparato a cosi buon mercato tutte le scienze. Dicesi che molti gli stessero attorno per aver da lui il secreto di diventar dottori in qualche mese e che, beffati, gliene volessero: anzi a queste inimicizie plebee si attribuisce la sua fuga da Parigi e la sua andata a Londra. Ivi continuò i suoi studi lulliani e pubblicò Explicatio triginta sigillorum con una introduzione intitolata: ''Recens et completa ars reminiscendi. In questi studi meccanici e formali si rivela giá un principio organico, che annunzia il gran pensatore. L’arte del ricordarsi si trasforma innanzi alla sua mente speculativa in una vera arte del pensare, in una logica, che è ad un tempo una ontologia. Ci è un libro pubblicato a Parigi nel i582, col titolo: De umbris idearum; e lo raccomando a’ filosofi, perché ivi è il primo germe di