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Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/355

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xx - la nuova letteratura 349


è descritta con vivi colori l’oppressione degli eretici ne’ paesi cattolici. Jeneval è il contrario della Clarissa: è un don Giovanni femmina, una Rosalia, che seduce il giovine e inesperto Jeneval fino al delitto. Nell’Indigente è vivo il contrasto tra il ricco ozioso, libidinoso, corteggiato e potente, che fa mercato di tutto, anche del matrimonio; e il povero operoso e virtuoso, disprezzato e oppresso. A contenuto nuovo nomi nuovi. Commedia e tragedia parve l’uomo mutilato e ingrandito, veduto da un punto solo ed oltre il naturale. La critica da’ bassi fondi della lingua e dello stile si alzava al concetto dell’arte, alla sua materia e alla sua forma, al suo scopo e a’ suoi mezzi. Iniziatore di quest’alta critica, che fu detta «estetica», era Diderot. Da lui usciva l’affermazione dell’ ideale nella piena realtá della natura, che è il concetto fondamentale della filosofia dell’arte. L’ideale scendeva dal suo piedistallo olimpico, e non era piú un di lá, si mescolava tra gli uomini, partecipava alle grandezze e alle miserie della vita; non era un iddio sotto nome di uomo, era l’uomo; non era tragedia e non commedia, era il dramma. La poesia era storia, come la storia era poesia. L’ideale era la stessa realtá, non mutilata, non ingrandita, non trasformata, non scelta; ma piena, concreta, naturale, in tutte le sue varietá: la realtá vivente. La tragedia ammetteva il riso, e la commedia ammetteva la lacrima: s’inventò la «commedia lacrimosa» e la «tragedia borghese». Il nuovo ideale non era l’iddio o l’eroe de’ tempi feudali: era il semplice borghese in lotta con la vita e con la societá, e che sente della lotta tutt’i dolori e le passioni. Come il bambino entra nel mondo tra le lacrime, cosi l’ideale, uscendo dalla sua astrazione serena, entrava nella vita lacrimoso, era patetico e sentimentale. Le Notti di Young ispiravano ad Alessandro Verri le Notti romane. Rousseau col suo sentimentalismo rettorico faceva una impressione cosi profonda come col suo naturalismo filosofico. Questi concetti e questi lavori, frutto di una lunga elaborazione presso i francesi, giungevano a noi tutt’in una volta, come una inondazione, destando l’entusiasmo degli uni, le collere degli altri. Le quistioni di lingua e di stile si elevavano, divenivano quistioni