Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1912 – BEIC 1807957.djvu/437

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nota 431


a dovere, posso giungere fino al Tasso. E sarebbe un buon volume pel nuovo anno scolastico. Dal Tasso fino ad oggi, sarebbe un secondo volume». E soggiungeva al fine di persuadere l'editore: Anche a farla in seicentoquaranta cartelle, sarebbe sempre la storia piú breve che si sia scritta finora, e adatta a un corso liceale di due anni»1. Ma l’editore non ne voleva sapere, e il De Sanctis ricorreva ai soliti intermediari, e a uno di essi scriveva : «Se questo non gli piace, mi stringerò a sole ottanta cartelle; di piú finirò in ottobre, riserbandomi la noia di ripigliare il lavoro e fare un compendio veramente utile ai giovani in altra edizione. Se mi verrá biasimo di fare un lavoro imperfetto, ne farò la girata al signor Morano, e deplorerò da quante piccole miserie dipendano i lavori letterari. Credevo che il signor Morano avesse piú confidenza in me, e mi lasciasse fare il lavoro come io intendo vada fatto, perché riesca un compendio utile per le scuole. E guastare il lavoro per poche centinaia di franchi di piú o di meno, è tale miseria, che non mi entra nello spirito»2. Alla fine, l’editore, spinte o sponte, dovette acconciarsi all’ampliamento dell’opera da un volume a due, e nel luglio del i870 il De Sanctis dava compiuto il primo volume, che terminava nella prima edizione col capitolo xi: «Lá è la vera metá della Storia»3. Il volume usci nell’agosto: «Mi si assicura da molti — egli scriveva il 23 di quel mese — che sia uscito il primo volume. È curioso che l’autore sia l’ultimo a saperlo. E come può essere uscito, se non ho corretto le ultime strisce dell’ultimo capitolo? Spero che non abbiate fatto un pasticcio per troppa fretta»4. Ricevuto poi il volume: «noto con dispiacere — scriveva il due settembre — parecchi errori di stampa, specialmente verso la fine, della quale non mi avete mandato le strisce. Per darvi un esempio, ci trovo ‘carcere’ e deve dire ‘cercare’! A Napoli, non s’intende ancora che una bella edizione deve avere per prima qualitá la correzione»5. Egli contava di finire il secondo volume pel dicembre di quell’anno i8706. Ma pel secondo volume ricominciarono i guai. Il 20 settembre del i870, era ancora attorno al capitolo sul Machiavelli, come si vede da un’allusione all’entrata



  1. Op. cit., ii, 243.
  2. Op. cit., ii, 245.
  3. Op. cit., ii, 245-6.
  4. Op. cit., ii, 246-7.
  5. Op. cit., ii, 247.
  6. Op. cit., ii, 246.