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xv - machiavelli 75


dire concatenazione di fatti, che sono insieme causa ed effetto, come si vede in questo esempio:


Avendo la cittá di Firenze... perduta parte dello imperio suo, come Pisa e altre terre, fu necessitata a fare guerra a coloro che le occupavano, e perché chi le occupava era potente, ne seguiva che si spendeva assai nella guerra senza alcun frutto: dallo spendere assai ne risultava assai gravezze, dalle gravezze infinite querele del popolo; e perché questa guerra era amministrata da un magistrato di dieci cittadini,... l’universale cominciò a recarselo in dispetto, come quello che fusse cagione e della guerra e delle spese di essa.


Qui i fatti sono schierati in modo che si appoggiano e si spiegano a vicenda: sono una doppia serie, l’una complicata, che ti dá le cause vere, visibile solo all’uomo intelligente; l’altra semplicissima, che ti dá la causa apparente e superficiale, e che pure è quella che trascina ad opere inconsulte l’universale, con una serietá ed una sicurezza che rende profondamente ironica la conclusione. I fatti saltan fuori a quel modo stesso che si sviluppano nella natura e nell’uomo; non vi senti alcuno artificio. Ma è un’apparenza. Essi sono legati, subordinati, coordinati dalla riflessione, si che ciascuno ha il suo posto, ha il suo valore di causa e di effetto, ha il suo ufficio in tutta la catena: il fatto non è solo fatto o accidente, ma è ragione, considerazione: sotto la narrazione si cela l’argomentazione. Cosí l’autore ha potuto in poche pagine condensare tutta la storia del medio evo e farne magnifico vestibulo alla sua storia di Firenze. I suoi ragionamenti sono anch’essi fatti intellettuali, e perciò l’autore si contenta di enunciare e non dimostra. Sono fatti cavati dalla storia, dall’esperienza del mondo, da un’acuta osservazione, e presentati con semplicitá pari all’energia. Molti di questi fatti intellettuali sono rimasti anche oggi popolari nella bocca di tutti, com’è quel «ritirare le cose a’ loro principi», o quell’ironia de’ «profeti disarmati», o «gli uomini si stuccano del bene, e del male si affliggono», o «gli uomini bisogna carezzarli o spegnerli». Di queste sentenze o pensieri ce ne sono raccolte. E sono un intero arsenale, dove hanno attinto gli scrittori, vestiti delle sue spoglie. Come esempio di questi fatti