Pagina:Degli antichi edifizi profani di Ravenna.djvu/43

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occasione di parlare. Aggiungasi che la Notizia dell'Impero fra le altre Fabbriche d'Armi, che erano nell'Italia, e che in essa fino al numero di sei vengono nominate, della Ravennate non fa alcuna menzione. Questo è ciò, che m'impedisce di dar per cosa sicura e indubitata, che la Fabbrica d'armi mentovata nella riferita Inscrizione sia stata in Ravenna. Ciò non ostante giacché essa, se chiaramente non si manifesta per Ravennate, non si scuopre però neppure istraniera, sia lecito, seguendo l'uso de' dotti Uomini, che quando non osti altra cosa, credono, che le Inscrizioni appartengano a quel Paese, nel quale esse si trovano, quantunque quel medesimo Paese non vi sia nominato, e quantunque sia sempre occorso, che molti Marmi, ed Inscrizioni da un Paese all'altro siano stati trasportati, e seguendo anche l'uso de' nostri Storici, che a Ravenna attribuiscono tutto ciò, che in Marmi antichi qui esistenti, benchè Ravenna espressamente non nominino, trovan notato, sia, dissi, lecito il riputar Ravennate la nostra Inscrizione, giacchè non si fa, ch'essa altrove mai sia stata, fuorchè tra noi; tano più che la Fabbrica d'armi sembrar poteva necessaria, o molto opportuna in Ravenna, o per l'Esercito Imperiale, che o tutto, o in buona parte insieme col medesimo Imperadore poco prima di questi tempi soleva trovarsi verso questi luoghi, cioè in Ravenna, Milano Verona ec., come dottamente insegna G. Gotofredo ad L. 6. C. Th. de Ann. et Tributis, o per l'Armata Navale de' Romani, che anche a' tempi del Gr. Costantino doveva trovarsi nel nostro Porto, come v'era non solo ne' tempi de' primi Augusti, ma anche al tempo dell'Imp. Settimio Severo, del quale disse Sparziano; Classem Ravennatium occupat, e come fuvvi ancora