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22 DEL CORAGGIO

pre assieme; e da tal coppia ordinariamente si generi il coraggio. Ciò vale a dire, che l’uomo preso dal timore si volge a sperare, e quando conosce che non v’è più luogo alla speranza, nè più egli può sottostare alla sua pena, ei si getta al partito violento che è del maggiore sforzo; e da qui vedesi chiaro che dà vita a tutto quel coraggio, di cui egli è mai capace. Nell’uomo di mondo un tale coraggio fa o un grande eroe, o un malfattore; nell’uomo infermo non altro fa che scuotere validamente i nervi, commovere in buona guisa gli umori, e preparare il primo stadio della crise, il quale è poi conseguitato anco dal secondo, cioè dal salutifero.