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42 | DEL CORAGGIO |
indispensabilmente debbe nutrire per ricomporre gli sconcerti della propria coscienza e per disporsi al passo dell’altra vita, che forse aperto allora gli sta. Io non mi vi contrappongo. Ma questa Religione è troppo giusta, nè la sua voce è così severa ed indiscreta, che s’abbia l’altra voce della propria esistenza e conservazione e soffocare. Sono elleno compatibili ambedue, perchè può l’uomo, anzi deve bramare di conservarsi tra’ vivi, e fortificarsi nella resistenza col più vivo coraggio; e insieme procacciarsi la savia rassegnazione all’editto supremo e soddisfare agli obblighi dalla Religione ingiunti. Il debito di provvedere all’anima non si disgiunge dal debito di provvedere al corpo, nè dal desiderio di riuscirvi, nè dal coraggio per arrivarvi.
Io ho veduto moltissimi infermi supplire eroicamente a questi due doveri, sicchè si disponevano da uomini saggi a