Pagina:Del danno che avverrebbe allo Stato Pontificio.djvu/10

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nomia di spesa che potesse compensare. Quindi è manifesto che le merci suddette, non meno che gli uomini si avvierebbero per la strada ferrata che dall’Adriatico direttamente scendesse al Mediterraneo.

Altrettanto in verità avverrebbe delle merci che si volessero far passare dall’Adriatico all’Asia e viceversa. Imperciocchè è dimostrato essere più agevole ed opportuno di scendere dall’Adriatico al Mediterraneo per proseguire alla volta d’Alessandria di Egitto anzichè correre l’Adriatico che è uno dei mari i più tempestosi per i suoi venti di bora e di scirocco, nonchè pericoloso per la sua ristrettezza, poco fondo, e mancanza di porti nella costa italiana1.

Posti questi fatti innegabili, chi non vede quanta affluenza di passeggieri e di merci sarebbe nei due scali che il Mediterraneo congiungessero all’Adriatico? Chi non si persuade che questi due porti diversebbero l’emporio del commercio di levante e di ponente? Prova dell’immenso vantaggio che si trarrebbe dall’unione dei due mari si è che tutti gli stati d’Italia ambiscono e procurano di effettuarla. Napoli è per operarla colla strada ferrata dalla capitale a Barletta; l’alta Italia l’ha in parte operata mediante la gran linea Ferdinandea da Venezia a Milano, e la

  1. Galli pag. 49. Pontani pag. 24. Forse per le merci di molto peso e volume e di poco valore, le spese dei ripetuti carichi e discarichi, di spedizione ec. renderebbero poco proficua la loro discesa da Venezia e Trieste ad Ancona e sul Mediterraneo per proseguire alla volta dell’Asia; troverebbero però utile sempre nella sollecitudine e per le altre direzioni di Africa e ponente d’Italia e d’Europa. Ad ogni modo, anche per andare dal nord all’Asia sarà sempre più utile alle persone di scendere sul Mediterraneo.