Pagina:Del danno che avverrebbe allo Stato Pontificio.djvu/20

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rire quella d’Ancona a Livorno piuttostochè quella da Ancona a Civitavecchia. E questa diceva inutile quanto al congiungimento dei due mari: poichè, posto eseguito il medesimo all’insù da Livorno ad Ancona e Venezia, ed all’ingiù da Napoli a Termali, Manfredonia o Brindisi, e ciò per vie più rette e brevi, un terzo punto di congiunzione per una linea molto più lunga perciò costosissima, non ci sembra potere interessare in modo alcuno la navigazione sì del Mediterraneo che dell’Adriatico1. E dunque nella vista di utilità generale d’Italia che egli disaminava la questione. Che se avesse dovuto ragionare per stabilire in massima se una comunicazione da Livorno all’Adriatico fosse nocevole agl’interessi dello Stato Pontificio; non avrebbe dubitato di pronunciarsi con noi per l’affermativa: poichè l’interesse non comune rende dannoso all’uno degli Stati ciò che all’altro giova. E di fatti: se, posta la comunicazione fra Ancona e Livorno, l’autore proclama inutile quella fra Ancona a Civitavecchia; chi non vede avere egli già decisa la questione affermativamente? imperciocchè se il concedere alla Toscana il passaggio per andare all’Adriatico, vale quanto rendere inutile la strada fra Ancona e Civitavecchia; vale privarsi della utilità che lo Stato può trarre (e certamente trarrebbe) da questa strada; egli è evidente il danno: perchè il rendere inutile una cosa non è certamente creare un vantaggio.

O io ho affatto perduto il bene dello intelletto, o la disputa è ridotta a tal punto di verità di evidenza

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