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Pagina:Del danno che avverrebbe allo Stato Pontificio.djvu/3

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Signor Cavaliere Osservandissimo


Quando dal rispettabile comune amico sig. Alessandro commendator Cialdi e dalla vostra gentilezza ebbi dono delle vostre dotte ed accurate riflessioni sulla opportunità delle strade ferrate nello Stato Pontificio e sui modi di adottarle, io già da lunga pezza avea posto mente ad una grave ed importante questione, quale si è quella se nuocerebbe agl’interessi dello Stato Pontificio una comunicazione di esso colla vicina Toscana, sicché Livorno potesse anch’essa trasportarsi sull’Adriatico e commerciarvi. Posta a base delle mie considerazioni quella verità di fatto, di che niuno potrebbe oggimai dubitare, che cioè utilissima e d’immensa prosperità cagione allo Stato Pontificio sarebbe la unione dei due mari Adriatico e Mediterraneo coll’opera di una strada ferrata che, squarciando il seno degli Appennini, per la via più facile e breve ponesse