Pagina:Del riordinamento amministrativo del Regno (Carpi).djvu/6

Da Wikisource.
6
 
 



2. All’opinione che la creazione delle Regioni, le quali dovrebbero rispondere presso a poco al mantenimento, mercè di nuova convenzionale esistenza, degli Stati testè soppressi, sia spediente efficace in grado superlativo, perchè ha tratto a considerevoli nuclei di cittadini sopra i quali deve moralmente influire a coordinare (come disse il Ministro) la forte unità dello Stato, coll’alacre sviluppo della vita locale.

Fin qui tutto è colore e odore di rose, e nessuno certamente potrebbe in astratto negare plauso all’alto e concilievole intendimento del Governo. Ma se ci addentriamo nel midollo del gravissimo quesito di cui si cerca la difficile soluzione, non si può di certo ottemperare sì di leggieri alla proposta ministeriale per le ragioni che verrò esponendo.

O le tradizioni e le aspirazioni dirò così locali sono legittime, attendibili, e tali insomma da doversi e potersi soddisfare anche a fronte della prodigiosa palingenesi politica d’Italia a cui assistiamo; o non lo sono che in modo relativo, indiretto, ed in guisa da non doversene rendere ragione che in tesi generale nell’universale ricomponimento di tutta la nazione.

— Nel primo caso risponde forse il disegno delle Regioni, le quali, prive di vita e di azione propria, ripugnando il governo, con qualche inconseguenza dai premessi principii ma a ragione, di farne dei corpi morali liberi, saranno rette da governatori, specie di vicerè i quali non rileveranno direttamente se non che, ed esclusivamente, dal beneplacito ministeriale? No per fermo: A meno che non si volesse credere da senno ciò che pur sarebbe una strana illusione, che popolazioni di paesi, alcuni dei quali debbono nove-