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Pagina:Deledda - Amori moderni - Colomba, Roma, Voghera, 1907.djvu/112

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Era il padre di Azar.

Egli sapeva della venuta del figlio e del Mulas; aveva quindi preparato una cena abbondante, di latticini, carne, frutta e miele.

— Tacete! — gridò ai cani: e i cani tacquero. — È mio figlio, che diavolo! Il professore! E poi c’è Efes Mulas riccone e cacciatore, che si degna visitare l’ovile del povero Giacobbe Azar. Muovete dunque la coda, cani rognosi.

E i cani, niente offesi dell’ultima ingiuria, cominciarono a far festa.

— Buona sera, zio Giacobbe; come state? Chi c’è la dentro? Chi vedo? zio Martinu Colias? E vostra fi-