Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/148

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Tuttavia finirono nella bettola quasi deserta; solo due uomini giocavano silenziosi e un terzo guardava ora le carte dell’uno ora le carte dell’altro, ma a un cenno di don Predu si avvicinò ai nuovi venuti e tutti e quattro sedettero intorno a un altro tavolo.

Il bettoliere, un piccolo paesano che pareva un ebreo della Bibbia, col giustacuore slacciato sulle brache orientali, portò il vino in un boccale levantino e depose una lucerna di ferro nero in mezzo alla tavola; e il Milese con la testa reclinata a destra mescolò pensieroso le carte guardando ora l’uno ora l’altro dei suoi compagni.

— Quanto la posta?

— Cinquanta lire, — rispose Giacinto.

Trasse il biglietto dell’usuraia.

Perdette.

Sulla lucerna nera la fiammella azzurrognola immobile pareva la luna sul rudero della torre.