Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/284

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Lia com’era nella notte della fuga gli stava davanti.

— Un’altra cosa ancora e poi basta. Senti, tu credi che Giacinto sposi davvero Grixenda?

— Sì, è una cosa certa.

— Quando si sposano?

— Prima di Natale.

Ella abbassò il lume, come per veder bene il viso di lui: e così illuminò bene il suo.

Com’era pallida, e come il suo viso era giovane e vecchio nello stesso tempo!

L’orgoglio, la passione, il desiderio di spezzare la sua vecchia vita miserabile, e coi frantumi ricostruirsene un’altra, nuova e forte, le ardevano negli occhi.

— Sentimi, Efix, — disse ritraendo il lume, — ebbene, tu dirai a Predu che lo voglio. Ma che dobbiamo sposarci subito, prima di quei due.