Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/54

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Ma gli anni eran passati e la festa della vita s’era svolta lontana dal paesetto, e per poterne prender parte sua sorella Lia era fuggita di casa....

Lei, Noemi, era rimasta sul balcone cadente della vecchia dimora come un tempo sul belvedere del prete.


Verso il tramonto qualcuno battè al portone ch’ella teneva sempre chiuso.

Era la vecchia Pottoi che veniva per domandarle se occorrevano i suoi servizi; benchè Noemi non la invitasse a restare sedette per terra, con le spalle al muro, sciogliendosi il fazzoletto sul collo ingemmato, e cominciò a parlare con nostalgia della festa.

— Tutti son laggiù; anche i miei nipotini. Nostra Signora li aiuti. Ah, tutti son laggiù e han fresco, perchè vedono il mare....

— E perchè non siete andata anche voi?

— E la casa, missignoria? Per quanto povera, una casa non deve esser mai abbandonata del tutto: altrimenti ci si installa il folletto. I vecchi rimangono, i giovani vanno!

Sospirò, curvando il viso per guardarsi e aggiustarsi i coralli sul petto, e raccontò di quando anche lei andava alla festa con suo marito, sua figlia, le buone vicine. Poi sollevò gli occhi e guardò verso l’antico cimitero.

— Di questi giorni mi par di rivedere tutti i morti risuscitati. Tutti andavano a diver-