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BALLÒRA.
La famiglia Pintore, numerosissima, abitava una casetta fra le più antiche del villaggio, in cima ad un sentiero roccioso che pareva il letto d’un torrente. Quest’abitazione, che sorgeva in mezzo ad un cortile roccioso, cinto da un muro di macigni, ricordava i nuraghes, come i sette fratelli Pintore, soprannominati Predas Aspras1 per il loro carattere rudo e primitivo, ricordavano appunto i preistorici costruttori dei nuraghes. Solo il maggiore dei Predas Aspras era ammogliato, vedovo anzi, padre di una graziosa fanciulla, Ballòra, e di parecchi ragazzotti che promettevano di diventare alti e rudi come gli zii. Gli altri fratelli, tutti pastori, già uomini anziani, non avevano voluto saperne di prender moglie; anzi,
- ↑ Pietre aspre.