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Cattive compagnie 165


A dire il vero, i denari sparivano in modo inquietante: una sera, facendo bene i conti, egli si accorse che gli rimaneva giusto il tanto d’andare per pochi giorni a Napoli e Pompei, come lo zio vescovo desiderava, e poi tornare in Sardegna. Il viaggio, andata e ritorno, era già pagato. I denari per l’offerta erario dentro una busta.

Decisero quindi di partire. Pasqua era dolentissima perchè nonostante tutte le raccomandazioni dello zio e le promesse del negoziante non riusciva a vedere il Papa: ma come fare? I denari se ne andavano: bisognava imitarli per forza!

L’ultimo giorno della loro permanenza in Roma gli sposi, accompagnati dal vecchio e dal negoziante, andarono a Sant’Agnese a visitare le catacombe.

Appena vide di che si trattava, il vecchio non volle andare avanti, gridando che di grotte ne aveva vedute abbastanza.

Il frate che li accompagnava dovette tornare indietro portandosi via la sua torcia. Il negoziante, Pasqua, ed Elia che teneva in mano un cerino, rimasero fermi davanti a una lapide umida di cui il frate aveva cominciato a spiegare i caratteri.

— E se il frate non tornasse? — disse Pa-