Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/45

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Solitudine! 35


ai mucchi del carbone, credeva di veder la strana figura del finto frate balzare dall’ombra delle macchie e saltargli addosso minacciosa.

Ma col passar del tempo le sue paure svanirono: a volte gli pareva d’aver sognato. La figura di Marianna si confondeva con quella di Pottoi, ed egli, ripreso dalle sue smanie, dal bisogno della compagnia di una donna, non sapeva quale gli sarebbe riuscita più piacevole: quella della moglie o quella della vedova. Una notte sognò le due donne che si azzuffavano per lui in riva al mare; Pottoi riuscì ad atterrare la sua rivale, e l’avrebbe buttata alle onde, s’egli non interveniva a tempo.

Il sorvegliante continuava, ogni lunedì, a portargli le provviste e i saluti di Pottoi. Pottoi migliorava davvero, e una mattina, verso i primi di luglio, Sebiu se la vide arrivare d’improvviso, in groppa ai cavallo del sorvegliante, come la vedeva nei suoi sogni. Finse di arrabbiarsi per l’imprudenza di lei, ma l'ometto ammiccava e giurò sul suo onore che aveva prima domandato il parere ed il permesso del medico.

— Se no, finisco col trovarti sulla sabbia come un’aringa salata, consumato, stecchito,