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Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/47

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Solitudine! 37


— Io non ho saputo più nulla di loro.

— Io sì!

— E come avete fatto?

— Cuoricino mio, — ella disse non senza ironia — ho un cavallo, io, sul quale viaggio senza esser veduta, e quando voglio sapere qualche cosa monto su e via!...

— E prestatemelo, allora! Vado immediatamente a-trovare i più ricchi proprietari del circondario e rubo loro i denari, il formaggio, gli alveari....

— Cuoricino mio, la ricchezza vai niente, quando manca la saviezza, — sentenziò la vecchia. — Vedi, quel tuo ospite? Era un uomo ricco: s'è mangiato tutto, anche i beni della figlia. Poi andava a questuare, vestito da frate, finchè una bella notte s’è preso la batosta che tu sai.

— Eh, perchè non aveva il vostro cavallo invisibile! E poiché state a raccontare, ditemi, e della vedova che ne è?

— Ti preme saperlo? Deve sposare un pastore, anzianotto, ma ricco.

— Buona fortuna!

Per quanto egli insistesse, la vecchia non volle dirgli come aveva avuto notizie dei Sanna. Egli pensò ancora qualche volta a Marianna, con un vago senso di gelosia per l’uomo che