Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/51

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Solitudine! 41


Non vi nascondo che la cosa mi sembrava un po’ strana: non sono una donna semplice, io! Mentre il frate scaricava la bisaccia, ebbi l’impressione che questa pesasse poco.

“Mi vennero in mente brutte idee. Pensai: qualche maligno, qualche individuo che vuol male a Sebiu può averci giocato un tiro. Se nella bisaccia, per esempio, ci fosse della carne rubata? Se domani mattina, invece del frate venisse il brigadiere e trovasse in casa mia, nella bisaccia, qualche refurtiva?

“Pensando così mi aggiravo per la cucina, indecisa se dovevo o no guardare dentro la bisaccia. Quando ad un tratto, — vedete, mi viene ancora la pelle d’oca al ricordarlo, — ecco, sento un vagito. Immediatamente ebbi l’intuizione della verità. Non sono una sempliciona, io. — Qui c’è una creaturina di Dio, — pensai — un figlio di Sant’Antonio!1 Allora non esitai oltre. Prendo il lume e guardo dentro la bisaccia. Avvolta nella lana trovo la bambina! La tiro su, la guardo: mi pareva di sognare. Il particolare più curioso è questo: la creatura era avvolta in una camicia da uomo, da borghese, nuova, non ancora lavata. Eccola qui„.

  1. Un bastardo.