Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/116

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argenteo della fontana gorgogliante, e il mormorio dell’acqua cambiava di tono, e di monotono pareva diventasse allegro, come se il cader dentro la brocca interrompesse la sua eterna noia. I due giovanetti allora si sedevano su una pietra, davanti alla fontana, e parlavano d’amore. L’anfora si riempiva, l’acqua traboccava e per qualche istante taceva, quasi ascoltando ciò che i due innamorati dicevano. Ed ecco che il cielo si scoloriva e i veli dell’ombra si stendevano anche sulle falde più alte della montagna, come il desiderio di Anania invocava. Egli allora cingeva con un braccio la vita della fanciulla; Margherita posava il capo sulla spalla di lui; egli la baciava....



In quel tempo Anania, poco più che diciassettenne, non aveva amici, e coi compagni di scuola andava poco d’accordo perchè era diffidente e scontroso. Temeva continuamente che qualcuno gli rinfacciasse la sua origine, e un giorno, avendo sorpreso un brano di dialogo fra due studenti: «tu cosa faresti?» «nelle sue condizioni io non resterei col padre» credette accennassero a lui. Non salutò più i ricchi compagni che avevano pronunziato quelle parole, ma nel profondo del cuore diede loro ragione.

— Sì, — pensava, — perchè rimango presso quest’uomo sucido che ha ingannato mia ma-