Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/202

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fruscio.... È l’uscio che si apre? Oh, Dio! Egli si gettò nuovamente sul letto, chiuse gli occhi e attese. Il cuore e la gola gli pulsavano febbrilmente.

Ma l’uscio rimase chiuso, ed egli si calmò e rise di sè. Però non spense la lampadina.


IV.


Roma, 1.° giugno.


          «Margherita mia,

«Ricevo in questo momento la tua lettera e rispondo subito. Sono un po’ stordito; in questi giorni ho almeno una ventina di volte preso in mano la penna per scriverti, senza riuscirci. Eppure ho tante cose da dirti. Ho cambiato casa: sto presso una signora sarda che dice di esser nata a Nuoro, è una buona donna, simpatica, molto devota; ha per me delle cure veramente materne, tanto che mi ha dato la sua camera in attesa della partenza d’una bellissima signorina inglese che deve cedermi la sua.

«Questa Miss rassomiglia a te in modo straordinario; ti scongiuro però di non esser gelosa: 1.° perchè io sono pazzamente innamorato di una signorina nuorese; 2.° perchè Miss deve partire fra otto giorni; 3.° perchè è matta da le-