Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/215

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sinora? Dove sono le tue carte? Ebbene, non parliamo del passato; tutto è finito. Ora non ci lasceremo più.... ma tu vai via? No, no, Dio, aspetta.... non andartene...

E si sollevò sul letto, con gli occhi spalancati, mentre la figura si allontanava lentamente e scompariva....



Soltanto pochi minuti prima di partire prese la solenne decisione di lasciare in sospeso, fino al ritorno, tutte le ricerche e tutti i vani progetti. Si sentiva stanco, disfatto; il caldo, gli esami, la febbre, le fantasticherie lo avevano esaurito.

— Mi riposerò, — pensava, preparando rapidamente la valigia e ricordando i lunghi preparativi della sua prima partenza da Nuoro. — Ah, quanto vorrò dormire queste vacanze! Non voglio diventare nevrastenico. Salirò sulle montagne natie, sul Gennargentu vergine selvaggio. Da quanto tempo sogno quest’ascensione! Visiterò la vedova del bandito, il fraticello Zuanne, il figlio del fabbricante di ceri. E il cortile del convento?... E quel carabiniere che cantava

a te questo rosario?

Il pensiero poi di riveder fra poco Margherita, di immergersi tutto nel fresco amore di lei come in un bagno profumato, gli dava una felicità così intensa che lo faceva spasimare.