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84 | cosima |
una scrittrice, una candidata alla gloria, e che sorridesse di lei, con quel suo ironico sorriso di famiglia, velato però, in lui, da una finissima melanconia, come quella dei grandi, dei veramente grandi e forti, per i piccoli e deboli. In fondo non le importava gran che, ferma nella sua ambiziosa sicurezza di non aver bisogno di forze diverse dalle sue per andar diritta nella strada che Dio stesso le aveva tracciata: e da Antonino non sperava niente, non solo, ma non voleva niente, neppure che egli sospettasse del suo amore per lui. Amore. La parola era finalmente sbocciata, nel cuore e sopra tutto nella coscienza di lei, da quel giorno sulle rocce: come sboccia la rosa rossa e fragrante che basta a illuminare un giardino desolato.
Eppure il corpo di Antonino non esisteva per lei; e neppure il lontano desiderio, neppure per istinto, di un solo bacio di lui, le vibrava nel sangue. Di lui non conosceva che la linea, una linea quasi azzurra, poiché egli vestiva quasi sempre di colore turchino chiaro, quasi soffusa del chiarore della lontananza in cui egli le appariva, anche se in realtà la sua figura spuntava in fondo alla strada solitaria.
Egli doveva attraversare per forza quella strada, per scendere dalla sua casa al centro del paese: ella lo sapeva, e lo aspettava alla finestra, ma appena la figura di lui appariva ella si nascondeva.
Ma questa volta ella lo vede sotto una luce di-