Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/153

Da Wikisource.

— 147 —

Adesso vado e mi ubriaco e se quando ritorno c’è qualcuno che vuol sollevare neppure un dito, vedremo chi è il leone e chi la lucertola.

E uscì. Maddalena aveva cessato di piangere appena ricevuto lo schiaffo; s’era fatta bianca come un cadavere e tremava tutta d’ira e di dolore, ma aveva istantaneamente capito che se non mutava metodo veniva a causare gravi disgrazie in famiglia.

— La colpa è mia, — disse con voce tremante. — Scusatemi, ma non accadrà più; giacchè mi son presa la croce, saprò sopportarla. Perdonatemi, perdonate lo scandalo, perdonate alla mia lingua. — Ah! — disse poi, mentre Elias pallido e silenzioso la divorava con gli occhi e zia Annedda chiudeva il portone, — che non ne sappiano nulla mia madre e i miei fratelli!

— Essa è una santa! — pensava Elias — Ah, egli non se la meritava; egli è una bestia feroce!

“Avresti dovuto sposartela tu!„ Queste parole di Pietro gli risuonavano nella mente, nel cuore, nel fremito di tutto il sangue sconvolto.

— Che ho fatto io! che ho fatto io! Che