Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/205

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Sembrava un altro; prete Porcheddu vide bene che l’incendio della passione era smorzato in lui, ma lo guardò a lungo, pensieroso, e scosse più volte la testa.

— Ora ti sembra così, — disse, — ma, vedrai, se non ti salvi adesso, ti perderai di nuovo. Profitta di questo momento di grazia.

— Che cosa vuol dire, prete Porcheddu?

— Non ricordi ciò che volevi fare l’anno passato? Io feci le pratiche necessarie e pareva che tutto dovesse riuscir bene....

— Ah, so ciò che vuol dire, — mormorò Elias, abbassando gli occhi come un fanciullo.

— Ma ora!...

— Ebbene, e ora?... Cosa vuol dire ciò? Non ci hai pensato più?

— Sì, ci ho pensato spesso; ma credo che ora sia troppo tardi, e che io non sia più degno....

— Non è mai tardi per la misericordia di Dio, Elias Portolu: pensaci bene, se vuoi salvarti.

Elias, pensoso, a capo chino, fu colpito da un ricordo; si rivide nella tanca, in una sera grigia e silenziosa, e rivide la rigida figura di zio Martinu e ne sentì ancora le parole.

— Prete Porcheddu, — disse, — e se dopo,