Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/204

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si rallentava di giorno in giorno: una forza misteriosa che non era più nè rimorso, nè terrore, nè disgusto, nè stanchezza, nè paura, operava lentamente entro di lui: da lontano, nei freddi giorni dell’ovile, desiderava ancora di trovarsi accanto a Maddalena, ma quando la rivedeva non provava più la terribile felicità dell’anno passato. E pensava:

— Forse perchè è in questo stato; ma, dopo nato il bimbo, tornerò ad amarla come prima.

Un giorno, però, zia Annedda disse ad Arrita Scada, in presenza di Elias:

— Elias dice che non prenderà mai moglie; Mattia non lo vogliono perchè è semplice; bisognerà dunque che Maddalena ci dia molti figliuoli, non è vero, Arrita Scada? altrimenti chi popolerà il focolare quando noi saremo morti?

Ed Elias provò un intenso disgusto, un colpo al cuore, pensando che quei figliuoli potevano essere suoi; oh, no, bastava uno!

— Mai! mai! — gridò fra sè.

Ai primi di quaresima andò da prete Porcheddu e si confessò: non dimostrava più il pentimento, il dolore e il fervore dell’anno passato, ma si diceva fermamente deciso a non cader più in peccato mortale.