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i giuochi della vita 205


righe freddamente cortesi della letterina che motivava il rifiuto del romanzo. Forse chi aveva scritto la lettera aveva voluto dire altra cosa, ma oramai Carina faceva parte del gran pubblico che soffre, e interpretava a modo suo il rifiuto del giornale.

Tutto questo non le impedì di provare un dolore umiliante nel vedersi respinta anche dal posto che un giorno ella aveva disprezzato.

*

Agli ultimi di gennaio i Goulliau avevano già qualche debito: fra gli altri uno verso la donna di servizio! Carina non dormiva pensandoci; le pareva vile, volgare e disonesto, e un giorno che Lucia insistè per essere soddisfatta, la padrona le diede, a insaputa di Goulliau, uno dei pochi anelli che possedeva.

“Darò le mie vesti, il mio letto, le mie scarpe.... — ricordava le parole dette a Teodoro Calzi — “tutto, fuorchè abbassarmi ad una volgarità„. Ed ecco che l'esodo era cominciato: tutto, tutto ella avrebbe dato, ma poi? Ma poi arrivava il giorno nel quale il fatto volgare doveva compiersi: il creditore batteva alla porta, entrava nella casa spoglia, urlava, insultava