Pagina:Deledda - I giuochi della vita.djvu/48

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— Un tempo mi vergognavo di abitar là: volevo che mia madre non la ricevesse in cucina, sa! Come mi arrabbiavo! Ora non mi vergogno più di nulla.

L’altro non seppe che rispondere.

— E lei sta nella casa nuova, ora, non è vero?

— Sì. Volevo affittarla, ma nella casa vecchia si stava troppo male.

— Sì, — disse Andrea, seguendo la sua idea, — io ho venduto quanto avevo, vesti, libri, persino il mandolino. Se “quell’uomo„ persiste nella sua idea, non potrò ripartire più.

— Speriamo che cambi idea: del resto tua madre ti avrà scritto,... ti avrà detto che....

— Oh, non ci penso neppure!

— No. Bisogna pensarci. È giusto, e naturale. Se non ci fosse quella vecchia strega! Ma speriamo muoia presto.

Andrea si sentì colpito da queste parole.

— È forse malata? — chiese con voce profonda.

— No; è però decrepita: la tiene in vita la sola bile!

— Se morisse prima! — pensò Andrea con gioia. Egli odiava doppiamente la vecchia; perchè la riteneva causa di ogni sua sventura,