Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/117

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ritorno 111

I primi giorni, però, non mi lascerò vedere: che ne dite: è giusto?

— Giustissimo.

Egli invece, appena stabilito tutto, congedatosi dalla vecchia, andò su alla vigna. La casa era poi una grande capanna in muratura, divisa in due stanze una delle quali ingombra di botti e di cestini per la vendemmia. Egli mise tutto in ordine, spazzò dentro e fuori, ammucchiò un po’ di legna sul focolare. Aveva portato del pane e lo mise nel cestino appeso in mezzo alla stanza dove i sorci non potevano arrivare; ma pensò che una donna non vive di solo pane e tornò al paese, preparò di nascosto della zia una piccola bisaccia di provviste e l’indomani mattina ripartì per la vigna. Passando davanti alla bottega della Nuorese comprò anche lo zucchero e il caffè: cosa che fece sorridere la donna dietro il banco.

— Ah, Costantinu, Costantinu! Regalo per donna e donna golosa!

Lui rideva: si sentiva felice come un adolescente che fa una scappatella. E rimase tutto il giorno nella vigna, ricordando che una volta, viva ancora la sua prima moglie,