Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/119

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ritorno 113

che il finestrino della casetta s’illuminò del chiarore interno del fuoco, la figura alta uscì e s’aggirò di qua e di là, come cercando di nuovo il varco per andarsene. Dio sia lodato, ecco che se ne va. Ma no; si sporge soltanto sul muricciuolo, guarda, par che fiuti l’aria; poi torna, rientra e chiude.

Costantino rimase lì, dietro la siepe, come ferito. Vedeva il viso giallo della zia ridere con la luna, sopra il macigno di Monte Gudula.

— Rideranno di te, più di quel che ne ridono adesso, se è possibile! — Ma poi ricordò che una volta la sua prima moglie era salita su alla vigna per sorprender lui e Barbara, al tempo dell’uva; e s’era nascosta così com’era nascosto lui, e poi aveva confessato che, per non far troppo scandalo, se n’era andata via senza lasciarsi vedere.

Allora s’alzò indolenzito e tornò su dai pastori: al suo passare qualche pietra rotolava per la china e i cespugli del tasso, svegliati dall’urto, mandavano un sospiro.