Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/151

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il voto 145

l’ho scritto. Vedi, — aggiunse, sollevandosi e stendendo il braccio intorno da sinistra a destra: — il nostro stazzo è là, verso Riu de Juncu, vedi il lume? Ebbene, adesso i miei terreni vengono fin qui, e vanno fino al mare, fino alla Grotta: anche la cala è mia e se non voglio lasciar pescare posso. Ma che m’importa? I poveri possono pure pescare, se vogliono. Mia madre è donna tanto caritatevole, e poi ama il Signore, e anch’io. Non ci credi, Marianna?

Marianna s’era anche lei sollevata e animata. Sapeva benissimo delle ricchezze di lui, ma sentirle descrivere a quel modo la divertiva, e la incoraggiava nel fermo proposito di non lasciarsi scappare lui e le sue ricchezze.

Gli battè una mano sul braccio, spingendolo un po’, e disse:

— E allora va a farti frate e fabbricati il convento, come dicevi l’altro anno, ti ricordi? Ti ricordi? Dicevi: se mia madre non vuole che io ti sposi, quando nonno muore e mi lascia i suoi beni, fabbrico un convento e mi faccio frate.... Ti ricordi, Paccià? ti ricordi?