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Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/272

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266 selvaggina


America, tanto tutti gli altri anche se ne vanno e oramai non c’è più lavoro. Me ne vado, Rasalia, figlietta mia; là, in America, ci sono pestilenze e molti morti, così potrò forse lavorare». E voi sapete, Signore, che io volevo andare con lui; e andai fino al porto, ma egli voleva e non voleva prendermi con sè: infine, poi, io tornai indietro, a piedi, camminai fino a veder la carne viva dei miei piedi, e tornai qui come il cane e il gatto che tornano sempre alla loro casa. E di mio marito non seppi più nulla: non sapeva scrivere, lui. Sono passati cinque anni, sarà morto, qualcuno avrà seppellito anche lui; sono andata a consultare la fattucchiera, se egli è vivo o morto o so se sta con altra donna, ma voleva uno scudo, la fattucchiera, e dove lo prendo lo scudo, Dio mio? Ditelo voi dove lo prendo lo scudo, se c’è la carestia e persino il sindaco, Mattia Senes, va a caccia per mandare poi le pernici a vendere in continente. E come non devo maledire, allora? Eccolo lì, Mattia Senes, faccia di faina, maledetto sii tu e chi mangia le tue pernici e persino i cani che rosicchiano le loro ossa.

Una figura smilza d’uomo ancor giovane,