Pagina:Deledda - Il fanciullo nascosto, Milano, Treves, 1920.djvu/312

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306 un uomo e una donna


era lei Onofria Dau: solo vide che il pavimento dell’ingresso era bianco e lucido come il volto di lei, e sbattè i piedi sulla soglia per non portare dentro neppure la polvere della strada percorsa.

La donna si era scostata, senza parlare; quando fu davanti all’uscio della bottega, ai piedi della scala in fondo al corridoio d’ingresso, porse il lume a Ghisparru.

— Non lo porto dentro perchè ci vuol nulla a destare un incendio: fa il piacere di star qui: ti porterò adesso la coperta.

Egli stette lì, col lume in una mano e il suo involto nell’altra; dall’uscio che la donna aveva aperto sentiva venir fuori un odore di tela nuova e di sapone profumato e vedeva lei salire agile sopra una sedia e tirar giù dallo scaffale un pacco turchino; poi la vide ridiscendere, svolgere il pacco sul banco e portar fuori fra le braccia la coperta giallognola listata di rosso.

— Guarda se va bene, questa. Metti il lume sulla scala. E dunque come l’ha presa questa polmonite, tua madre? Eppure il tempo è caldo.

— Eh, così, come i mali si prendono, —